Indicatori di liquido e di umidità serie MI..SHC

Gli indicatori di liquido e di umidità sono considerati “Accessori a pressione” secondo quanto definito nell’Articolo 2, paragrafo 5, della Direttiva PED 2014/68/EU e sono oggetto dell’Articolo 4, paragrafo 1, lettera (c), della medesima Direttiva. Tutta la serie è stata progettata per l’utilizzo con i refrigeranti idrocarburi R290 (Propano), R600 (Butano), R600a (Isobutano), R1270 (Propene) classificati dall’articolo 13, paragrafo 1, lettera (a), della direttiva PED 2014/68/EU come appartenenti al Gruppo 1 ed indicati nell’appendice E della norma EN 378-1 come appartenenti al Gruppo A3.

La funzione degli indicatori di liquido e di umidità, è quella di verificare in tempo reale la regolarità del flusso e la presenza di umidità nel sistema.

Costruzione

Gli indicatori sono realizzati incastonando una spia di vetro direttamente nel corpo di ottone forgiato a caldo EN 12420 – CW617N oppure nella ghiera indicatrice in ottone EN 12164 – CW614N. Si forma così un’unica struttura compatta che riduce al minimo le giunzioni fra componenti, con conseguente eliminazione di possibili fughe di refrigerante. Per ottenere una perfetta tenuta del vetro in tutti gli indicatori viene utilizzata una guarnizione in teflon modificato. Questa serie di indicatori è caratterizzata da un elemento sensibile all’umidità, il cui colore vira dal verde al giallo a seconda della concentrazione di umidità nell’impianto. Il colore giallo indica la presenza di un elevato grado di umidità e che quindi è necessario intervenire con la sostituzione del filtro disidratatore.

Installazione

All’avviamento dell’impianto il colore dell’elemento sensibile all’umidità può essere giallo, sia a causa dell’umidità atmosferica con cui l’indicatore è venuto a contatto, sia a causa dell’umidità presente nel circuito. Quando il grado d’umidità del frigorigeno si normalizza grazie all’azione del filtro disidratatore, il colore dell’elemento vira al verde. Il collegamento degli indicatori all’impianto deve essere eseguito con una lega a basso punto di fusione. Durante la saldatura evitare di dirigere la fiamma direttamente verso il corpo tenendo quest’ultimo raffreddato per evitare di compromettere la tenuta della guarnizione tra vetro e corpo d’ottone.